Pressioni su Israele per la tregua
Gli Stati Uniti hanno proposto una tregua di sei settimane, che Israele ha accettato nei termini, con l’intento di preparare il terreno per una cessazione sostenibile delle ostilità. Tuttavia, la strada verso la pace è complicata. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di dichiarare Hamas un’organizzazione terroristica e di fare pressione per il rilascio di tutti gli ostaggi.
Operazioni Militari in Libano e Gaza
Israele ha intensificato le sue operazioni nel sud del Libano, dove l’IDF (Forze di Difesa Israeliane) ha rivendicato l’uccisione di centinaia di “terroristi” e la distruzione di infrastrutture di Hezbollah. Questi attacchi mirano a smantellare le capacità operative del gruppo libanese lungo il confine. Parallelamente, a Gaza, gli attacchi continuano, con Netanyahu che avverte il Libano del rischio di una guerra lunga e devastante, simile a quella in corso a Gaza.
Negli Stati Uniti, a New York, sono stati arrestati 200 attivisti ebrei che hanno bloccato la Borsa per protestare contro le azioni di Israele. Questa mossa riflette un crescente dissenso internazionale riguardo alla strategia di Israele nella gestione del conflitto.
Situazione complessa
Mentre Israele continua la sua campagna militare, le perdite civili e le condizioni umanitarie a Gaza peggiorano, con rapporti di attacchi su sfollati e strutture civili come ospedali e scuole. La Casa Bianca ha espresso proteste per un attacco a un centro ospedaliero a Gaza, evidenziando la tensione anche con alleati storici.